MATOTA

Il sorriso: è questa la prima cosa che salta agli occhi quando si vedono le (rare) immagini dei bambini del Sud Italiana che, negli anni Cinquanta, salivano sui treni organizzati dall’Unione delle Donne Italiane e che li avrebbero condotti in famiglie di adozione nel Centro e nel Nord.

Forse proprio per questi sorrisi, quei convogli sono stati ribattezzati “treni della felicità”.

Questa vicenda, solo apparentemente minore, che no ha nulla a che fare con la filantropia e si pone nel campo del mutualismo, della solidarietà disinteressata, sostegno tra compagni di lotte, vita e idee, è quella che racconteremo insieme a Giovanni Rinaldi, autore del libro “C’ero anch’io su quel treno” (Solferino), il 4 dicembre alle 18.30 al Risorgimento. Con Giovanni dialoga la scrittrice Martina Merletti, per una serata di testimonianza, memoria collettiva e racconto nazionale che tiene insieme storie di tutta Italia. Con interventi di Filippo Novello, Matteo Mereu e gli ArTeMuda.