UN NUOVO GIOVANE DIRETTIVO PER L’ASSOCIAZIONE GRAMSCI DI TORINO

IL CONGRESSO

Si è svolto sabato 13 aprile il congresso dell’Associazione dei sardi in Torino “Antonio Gramsci”, sotto la direzione del presidente uscente Matteo Mereu. Per un saluto istituzionale, è intervenuto Alberto Re, presidente della Circoscrizione 4, che ha riconosciuto il ruolo centrale del sodalizio sardo nella rete di associazioni che animano il quartiere. A fargli eco i rappresentanti di ANPI, ARCI e di alcune delle oltre 30 realtà con cui il Gramsci ha collaborato stabilmente negli ultimi cinque anni. Mereu ha ringraziato il consiglio direttivo uscente per l’impegno profuso nel portare l’associazione in una dimensione nuova, solidale e sociale, in risposta al periodo pandemico, traendo nuova linfa dalle difficoltà attraversate.

I NUOVI ELETTI

Alle ore 11, la segreteria del seggio ha dato il via alle operazioni di voto per il rinnovo del consiglio direttivo. Alla chiusura, avvenuta alle 19 in punto, è stata dichiarata eletta la lista “Gramsci Futura”, la sola a presentare la propria candidatura. Il nuovo consiglio direttivo, composto da sei donne e tre uomini, di età compresa fa i 25 e i 43 anni, riunito seduta stante sotto il coordinamento della neo consigliera Stefania Mighela, ha eletto le cariche interne.

Nel ruolo di Presidente è stato confermato Matteo Mereu, Vicepresidenti vicari saranno la stessa Mighela e Francesco Pongiluppi. La Segreteria Generale è stata affidata a Lorenza Piras mentre Silvia Lampugnani sarà la Coordinatrice dei giovani. Il consiglio ha, inoltre, introdotto la carica del Direttore vicario, una figura nuova, ritenuta necessaria per gestire gli affari correnti dell’associazione. Il compito è stato assegnato a Enrico Laerte Corona. Infine, sono stati istituiti un coordinamento per le politiche di genere e un coordinamento artistico, di cui fanno parte Chiara Figus, Angelica Ladu e Chiara Porcu.

LE IMPRESSIONI

Grande soddisfazione tra i nuovi eletti: “Siamo riusciti a concentrare in una sola lista tutte le proposte e questo è motivo di grande orgoglio.” Ha detto Mereu. “Ai dirigenti storici abbiamo chiesto di fare un passo di lato, piuttosto che indietro. CI hanno sostenuto e continueranno a farlo nei prossimi anni”.

Entusiasta Lorenza Piras: “Sono arrivata in associazione per il tirocinio universitario, durante il mio corso di studi in Economia, e ho trovato una seconda casa. Ora mi sono sentita di entrare in gioco attivamente”.

Anche Silvia Lampugnani si è avvicinata per il tirocinio e al Gramsci ha scritto la sua tesi di laurea sull’emigrazione sarda in Piemonte: “Qui ho acquisito competenze che mi hanno dato un plus per la vita lavorativa successiva. È venuto il momento di metterle anche a disposizione”

Stefania Mighela, che è nata a Torino, racconta di come i suoi genitori le hanno trasmesso l’identità sarda: “Già da bambini eravamo immersi in questo ambiente. Tutti i giovedì ci si riuniva per ballare e divertirsi. Era una famiglia allargata.” Da qui è nata la passione per l’arte culinaria sarda che oggi veicola nei suoi laboratori, tramite l’attività di Food Blogger e con l’associazione di Home Food che ha fondato.

I DIRIGENTI STORICI

L’emozione traspare anche dai volti dei dirigenti storici: Immacolata Licheri e Antonio Cossu hanno espresso la volontà di supportare attivamente i nuovi eletti nella vita associativa. Da loro e da Leonardo Porcu sarà composto il nuovo collegio dei Probi Viri. Anche la carica di Tesoriere è stata affidata a un esterno al direttivo, l’ex presidente Maurizio Fanari. L’altro ex presidente, Enzo Cugusi, è stato insignito del ruolo di Presidente Onorario. Il suo compito sarà quello di rappresentare l’associazione in Sardegna, dove è tornato a vivere da qualche anno. Tra i dirigenti uscenti passati a esprimere il supporto c’era anche Stefania Spanedda che si è complimentata per la scelta coraggiosa.

“Oggi l’emigrazione è cambiata ed è cambiato il mondo associazionistico. È per questo che è nato questo direttivo che raccoglie soprattutto competenze ma anche esperienze. Un gruppo giovane che vuole guardare al futuro con un occhio nuovo e attento. È nato così e risulta essere anche rappresentativo di quasi tutte le aree della Sardegna e ben equilibrato tra emigrati diretti e discendenti.” Conclude Mereu.