“Storia di un riscatto” – La vera storia del sequestro di Giuseppe Vinci

Sabato 8 novembre, il Cinema Massimo ha ospitato la proiezione del film “Storia di un riscatto” di Stefano Odoardi. La pellicola, ambientata negli anni ’90, ripercorre il sequestro più lungo compiuto dall’Anonima Sarda, quello di Giuseppe Vinci. Nonostante il blocco dei beni decretato dallo Stato, il padre Lucio è disposto a qualsiasi sacrificio per rivederlo a casa. Il film analizza le diverse fasi del rapimento e la complessa posizione del governo italiano. Dopo 310 giorni di prigionia, Giuseppe viene rilasciato dietro il pagamento di un riscatto e delle tasse su circa 4 miliardi e 250 milioni di lire, evento che causa la fine della loro impresa.

 

Le testimonianze

Durante la serata, Giuseppe Vinci ha spiegato come questa storia gli abbia permesso di guardare “con occhi diversi” un evento che si porta dentro da trent’anni.  Il presidente dell’Associazione Gramsci, Enrico Laerte Corona, ha ricordato la dolorosa storia di Vanna Licheri, rapita durante il sequestro Vinci e mai più ritrovata, sottolineando l’impatto negativo di tali eventi sulla crescita delle aree interne della Sardegna.

 

 

 

Un’opera antropologica

Il regista, Stefano Odoardi, definisce il suo lavoro un’opera antropologica, risultato di un’attenta ricostruzione degli eventi accaduti durante la prigionia di Giuseppe Vinci. Odoardi auspica che il film contribuisca a rendere omaggio a un uomo che considera un eroe contemporaneo e a promuovere il valore fondamentale della libertà. 

Vi invitiamo caldamente a vedere il film, che sarà proiettato in varie città italiane, con la presenza del protagonista e del regista, offrendo un’occasione unica per riflettere su temi come la libertà, la sofferenza e la forza d’animo.

 

 


 

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