Venerdì 3, sabato 4 e domenica 5 ottobre abbiamo ospitato i lavori delle allieve del Padiglione F della Casa Circondariale “Lorusso e Cotugno” di Torino.
Il progetto nasce dalla collaborazione fra l’associazione Avvalorando, il personale penitenziario, Elena Zambon (l’insegnante) e Angela Marino (curatrice della mostra), ed è una delle tante iniziative di Avvalorando per commemorare i cinquant’anni dalla riforma dell’ordinamento penitenziario.
Dialogare con l’esclusione
Le opere ad olio delle detenute non sono solo dipinti, ma condivisione e racconti di desideri e giornate, di “un’altra parte” che, forse, facciamo finta di non vedere.
Un invito, a chi guarda, ad osservare la persona oltre il reato, a comprenderne la complessità e le necessità.
Ogni quadro racconta il bisogno di “portar fuori”. Come testimonia Vittoria G., una delle artiste: “Trovarsi davanti a una tela e decidere cosa dipingere è fonte di emozione, è come esternare quello che abbiamo dentro”.
“Questo percorso è un invito a disimparare.” scrive Alessandro Di Mauro, presidente di Avvalorando. “Ogni reato nasce in un contesto complesso che spesso plasma scelte e confini. Disimparare significa lasciare andare ciò che non serve più, ciò che ha fatto male. Significa liberarsi da pesi antichi, da condizionamenti, da abitudini distruttive.”
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